In questa pagina mettiamo a disposizione un modello lettera di impugnazione licenziamento disciplinare che può essere scaricato e compilato inserendo i dati richiesti in modo semplice e veloce.
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Lettera di Impugnazione Licenziamento Disciplinare
Quando un datore di lavoro scopre che una commessa sottrae merce dal punto vendita, il provvedimento che più spesso viene preso in considerazione è il licenziamento disciplinare per giusta causa. Con questa espressione il legislatore indica ogni condotta così grave da far venir meno, in un attimo, il vincolo fiduciario che sostiene il rapporto di lavoro. In assenza di preavviso e di indennità sostitutiva, l’interruzione opera dal momento in cui la lettera di recesso, che deve contenere la descrizione chiara e circostanziata del fatto contestato, giunge a conoscenza del dipendente. Laddove la violazione sia meno eclatante o si tratti di inosservanze reiterate che, sommate, minano comunque l’affidamento dell’impresa, il licenziamento potrà poggiare sul giustificato motivo soggettivo; in quel caso il preavviso rimane dovuto, a tutela di una cessazione progressiva del rapporto.
Che si invochi la giusta causa o il giustificato motivo, l’azienda non può sottrarsi alla procedura fissata dall’articolo 7 dello Statuto dei lavoratori: deve inviare una contestazione disciplinare tempestiva, garantire il diritto di difesa e solo dopo esaminare le giustificazioni fornite. L’inosservanza di questi passaggi rende il recesso passibile di annullamento perché privo dei presupposti formali indispensabili al suo perfezionamento. Proprio su questo terreno s’innesta la possibilità per il lavoratore di impugnare il provvedimento. La legge, per evitare che il potere di contestazione rimanga pendente indefinitamente, impone termini rigidi: l’impugnazione stragiudiziale, cioè la semplice dichiarazione con cui si manifesta l’intenzione di contestare il licenziamento, deve essere comunicata al datore di lavoro entro sessanta giorni dalla ricezione della lettera. Decorso tale termine senza iniziative, il licenziamento acquista stabilità definitiva. Una volta compiuto il primo passo, occorre depositare il ricorso giudiziale o promuovere il tentativo di conciliazione davanti alla commissione territoriale competente entro i centottanta giorni successivi; in alternativa, si può presentare la domanda di arbitrato. Il mancato rispetto di questa ulteriore scadenza fa cadere l’atto interruttivo e priva il lavoratore del diritto di chiedere tutela in giudizio.
La scelta della sede giudiziaria risente della complessità normativa che si è stratificata negli ultimi dieci anni. Dal 2012 in poi, con la legge n. 92 e con il decreto legislativo 23/2015 sul contratto a tutele crescenti, le conseguenze del licenziamento illegittimo sono state più volte rimodulate, fino a trovare nuovi punti di equilibrio alla luce delle sentenze della Corte costituzionale del 2024, che hanno dichiarato incostituzionali alcuni limiti rigidi all’indennizzo e hanno riaffermato il valore della reintegrazione quando il fatto materiale ascritto al lavoratore risulti insussistente. Perciò oggi coesistono regimi differenti a seconda della data di assunzione, delle dimensioni dell’azienda e dell’anzianità di servizio. Nelle imprese che superano la soglia occupazionale prevista dallo Statuto, i dipendenti assunti prima del 7 marzo 2015 continuano a beneficiare della tutela reale o, in alternativa, di un risarcimento compreso – di regola – fra dodici e ventiquattro mensilità; per gli assunti successivamente, il sistema a tutele crescenti fissa l’indennità entro un range che la giurisprudenza costituzionale ha ormai progressivamente ampliato, consentendo al giudice di riconoscere un numero di mensilità superiore quando ricorrano circostanze di particolare gravità o durata del rapporto. Nelle aziende di minori dimensioni prevale invece la tutela indennitaria, sebbene il magistrato possa disporre la reintegrazione quando accerti che il fatto non ha avuto luogo o è punito dalla contrattazione collettiva con sanzioni conservative.
È fisiologico che, nell’incertezza determinata dalle continue correzioni legislative, il lavoratore cerchi un supporto professionale sin dalle prime fasi: un avvocato specializzato in diritto del lavoro non solo verifica la correttezza formale della procedura disciplinare, contestazione, audizione, motivazione, ma valuta anche se la condotta contestata sia proporzionata rispetto alla sanzione espulsiva. In casi come quello della commessa accusata di furto, l’istruttoria difensiva può ruotare attorno all’attendibilità delle prove, alla corretta qualificazione giuridica del fatto (ad esempio la sua effettiva idoneità a incrinare il vincolo fiduciario) e alla tempestività della contestazione. Se l’azienda ha tardato nel formulare l’addebito, il licenziamento può essere invalidato per violazione del principio di immediatezza; se le prove consistono in semplici sospetti o in acquisizioni illecite, è possibile escludere la responsabilità disciplinare.
Quando il giudice accerta l’illegittimità, ordina il reintegro o dispone la condanna al pagamento dell’indennità prevista dal regime applicabile, oltre alla corresponsione delle retribuzioni maturate dal licenziamento alla sentenza, eventualmente detratte le somme percepite. Se invece la domanda è respinta, il recesso rimane valido e nessuna conseguenza economica grava sul datore di lavoro, salvo la liquidazione del trattamento di fine rapporto e di quanto ancora dovuto per competenze pregresse.
Esempio Lettera di Impugnazione Licenziamento Disciplinare
In questa sezione viene mostrato un esempio di lettera di impugnazione licenziamento disciplinare.
Si tratta di un esempio utile per chi ha la necessità di produrre un documento di questo tipo, visto che basta adattarlo per le proprie esigenze.
Oggetto: Lettera impugnazione licenziamento
Spett.le Società,
Con la presente impugno formalmente ad ogni effetto di legge e di contratto il provvedimento di licenziamento comunicatomi con lettera del __________, ritenendo lo stesso illegittimo e, comunque, non sorretto da giusta causa o giustificato motivo.
Vi si richiede altresì di specificare con precisione i motivi del licenziamento.
In caso di spontanea revoca del provvedimento, resto a Vostra disposizione per la immediata ripresa dell’attività lavorativa.
La presente vale parimenti ad interrompere ogni prescrizione in corso relativa a retribuzioni maturate, qualifica e danni derivanti dal rapporto di lavoro, nonchè ad impugnare ogni eventuale rinuncia o transazione ai sensi e per gli effetti dell’art. 2113 c.c.
Distinti saluti.
___________, lì______
Firma del lavoratore
Modulo Lettera di Impugnazione Licenziamento Disciplinare da Scaricare
Di seguito si trova il modello lettera di impugnazione licenziamento disciplinare editabile da scaricare sul proprio computer.
Una volta che il documento è stato scaricato, bisogna aprirlo con un programma che supporta i file in formato Word e compilarlo inserendo quelli che sono i dati richiesti.
Il fac simile lettera di impugnazione licenziamento disciplinare compilato potrà poi essere stampato o inviato direttamente, a seconda di quelle che sono le proprie esigenze.