In questa pagina mettiamo a disposizione un modello lettera per liquidazione del TFR che può essere scaricato e compilato inserendo i dati richiesti in modo semplice e veloce.
Indice
Liquidazione TFR
Il Trattamento di Fine Rapporto, noto anche come TFR o liquidazione, rappresenta una forma di garanzia economica per i lavoratori subordinati, introdotta in Italia nel maggio del 1982. Questa prestazione è destinata ai dipendenti, sia con contratti a tempo determinato che indeterminato, e viene erogata al termine del rapporto lavorativo, indipendentemente dal fatto che si concluda per scadenza del contratto, licenziamento o dimissioni Il TFR si configura come un pilastro di sicurezza finanziaria per il lavoratore, offrendo un sostegno in fasi di transizione, come nel caso di un licenziamento dovuto alla cessazione delle attività aziendali, o come risorsa per affrontare spese impreviste.
Essenzialmente, il TFR è considerato una parte della retribuzione del lavoratore, differita nel tempo e di natura previdenziale, accumulata mese dopo mese attraverso versamenti effettuati dal datore di lavoro. Anche se generalmente il TFR viene corrisposto al momento della cessazione del rapporto di lavoro, esistono situazioni specifiche, normate dalla legge, in cui il lavoratore può richiederne un anticipo, a fronte del rispetto di determinati criteri. Il diritto al TFR si estende a tutti i lavoratori subordinati, inclusi coloro che sono impiegati con contratti part time, a tempo determinato o indeterminato. Non rientrano in questa categoria i lavoratori autonomi o coloro che operano con Partita IVA, in quanto il calcolo del TFR si basa direttamente sullo stipendio percepite dal lavoratore dipendente, legando indissolubilmente questa prestazione al concetto di retribuzione differita.
L’articolo 2120 del Codice Civile stabilisce che il lavoratore subordinato ha diritto a ricevere il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in caso di cessazione del rapporto di lavoro, indipendentemente dalle motivazioni che hanno portato a tale conclusione. Però, la legge non specifica un termine preciso per il pagamento di questa prestazione, lasciando così una certa ambiguità riguardo ai “quando” il TFR debba essere effettivamente liquidato al lavoratore.
Nonostante l’assenza di una scadenza universale imposta dalla legge per la liquidazione del TFR, alcuni Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) intervengono, stabilendo delle tempistiche entro le quali il pagamento deve essere effettuato, pur considerando i tempi tecnici necessari per la sua elaborazione. La nozione di tempi tecnici assume un ruolo significativo in questo contesto, soprattutto in relazione alla rivalutazione del TFR accantonato. Per legge, il TFR accumulato mensilmente deve essere rivalutato in base all’indice ISTAT, però , il tasso di rivalutazione aggiornato diventa disponibile soltanto nel mese successivo rispetto a quello di riferimento, ovvero alla data in cui termina il rapporto di lavoro. Questo aspetto normativo introduce un elemento che può giustificare il differimento del pagamento del TFR: la necessità di attendere la disponibilità del tasso di rivalutazione aggiornato per poter calcolare l’importo esatto da liquidare. Di conseguenza, la liquidazione del TFR avviene tipicamente il mese successivo al pagamento delle ultime competenze dovute al lavoratore, quali indennità sostitutive di ferie, ex festività, permessi non goduti e ratei delle tredicesime e quattordicesime mensilità. Questo intervallo temporale permette di rispettare i requisiti normativi per una corretta rivalutazione del TFR, assicurando al lavoratore la ricezione dell’intero importo maturato e rivalutato in maniera adeguata.
In situazioni in cui vi siano ritardi nel pagamento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR), il lavoratore ha la possibilità di adottare misure legali nei confronti del datore di lavoro per sollecitare non solo il versamento dell’importo dovuto ma anche per richiedere gli interessi maturati e l’aggiornamento per la rivalutazione monetaria accumulatisi nel periodo di ritardo. È inoltre possibile per il lavoratore richiedere un risarcimento per eventuali ulteriori danni subiti a causa di questo ritardo, purché tali danni siano debitamente documentati e dimostrati. Per avviare tale procedura, il lavoratore può inviare una diffida attraverso posta elettronica certificata (PEC) o mediante raccomandata, per fare in modo che vi sia una traccia formale e certificata della comunicazione. Questo atto di diffida rappresenta un invito formale rivolto al datore di lavoro a regolarizzare la situazione, specificando che oltre all’importo principale del TFR sono richiesti anche gli interessi per il ritardo e la rivalutazione monetaria, oltre a un eventuale risarcimento per ulteriori danni.
È importante notare che il diritto del lavoratore a richiedere il pagamento del TFR, gli interessi, la rivalutazione e il risarcimento danni è soggetto a un termine di prescrizione. Secondo l’articolo 2948, comma 5, del Codice Civile, tale diritto si prescrive entro cinque anni dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Questo significa che il lavoratore deve intraprendere le azioni legali necessarie entro questo periodo per non perdere la possibilità di far valere i propri diritti.
In caso di mancato accordo o di persistente inadempienza da parte del datore di lavoro dopo l’invio della diffida, il lavoratore può procedere con l’azione legale, avvalendosi dell’assistenza di un avvocato specializzato in diritto del lavoro, per tutelare i propri diritti e ottenere quanto dovuto secondo le disposizioni legali e contrattuali.
Esempio di Lettera per Liquidazione del TFR
In questa sezione viene mostrato un esempio di lettera per liquidazione del TFR.
Si tratta di un esempio utile per chi ha la necessità di produrre un documento di questo tipo, visto che basta adattarlo per le proprie esigenze.
Egregi Signori,
con la presente sono a richiederVi quanto segue.
Il sottoscritto Sig. …, è stato Vostro dipendente con matr. n. … con decorrenza dal … al …. Il rapporto di lavoro si è interrotto, con il rispetto del periodo di preavviso, per dimissioni rassegnate con raccomandata a/r datata … e da Voi ricevuta il …
A seguito dell’interruzione del rapporto di lavoro, però, non è stato versato il T.F.R. maturato dal sottoscritto. Vi invito, pertanto a volermi rimettere le somme dovutemi pari ad euro … come da conteggi allegati.
Tanto premesso, Vi manifesto che, in mancanza di pagamento di quanto dovuto e richiesto, entro 15 giorni dal ricevimento della presente, sarò costretto – mio malgrado – ad adire la competente Autorità Giudiziaria, per il perseguimento dei miei diritti, con notevole aggravio di costi e spese a Vostro esclusivo carico.
La presente, inviataVi con riserva e senza pregiudizio di ragioni, azioni, diritti ed eccezioni, valga come messa in mora.
Distinti saluti.
Luogo Data e firma
Modulo Lettera per Liquidazione del TFR da Scaricare
Di seguito si trova il modello lettera per liquidazione del TFR editabile da scaricare sul proprio computer.
Una volta che il documento è stato scaricato, bisogna aprirlo con un programma che supporta i file in formato Word e compilarlo inserendo quelli che sono i dati richiesti.
Il fac simile lettera per liquidazione del TFR potrà poi essere stampato o inviato direttamente, a seconda di quelle che sono le proprie esigenze.