In questa pagina mettiamo a disposizione un modello lettera di premio fine anno che può essere scaricato e compilato inserendo i dati richiesti in modo semplice e veloce.
Indice
Lettera di Premio Fine Anno
Nel lessico aziendale il premio di fine anno designa quell’importo aggiuntivo che il datore di lavoro riconosce al termine dell’esercizio sulla base di risultati conseguiti dall’impresa o dal singolo dipendente. A determinarne l’ammontare non esiste un quadro legale uniforme: il diritto positivo si limita a fissare alcuni principi, demandando alla contrattazione collettiva, agli accordi aziendali o – in assenza di questi – alla prassi consolidata la disciplina puntuale di criteri e modalità di calcolo. La giurisprudenza di legittimità, già dagli anni Ottanta, ha chiarito che la mancanza di una fonte pattizia espressa non impedisce al premio di acquisire natura retributiva; è sufficiente che lo si corrisponda con continuità, a una platea indifferenziata o comunque a un gruppo definito sulla base di parametri oggettivi. Quando tali condizioni ricorrono, si forma un vero e proprio uso aziendale, riconducibile agli usi di fatto, idoneo a vincolare il datore di lavoro al mantenimento della corresponsione.
Nella prassi si distinguono due categorie principali di erogazioni, entrambe idonee a rientrare sotto il cappello del premio di fine anno ma dirette a soddisfare finalità diverse. Da un lato vi sono i premi agganciati a indici predeterminati, di solito economici – fatturato, margine operativo, utile netto – o tecnico-produttivi come la qualità e la quantità di pezzi conformi; dall’altro compaiono le gratifiche discrezionali, svincolate da soglie misurabili, che l’azienda elargisce per apprezzamento soggettivo della performance.
La qualificazione giuridica dell’emolumento incide in profondità sui diritti del lavoratore. Se l’erogazione è retributiva, opera il principio di intangibilità sancito dall’articolo 36 della Costituzione, con il corollario che il datore di lavoro non può unilateralmente ridurre o eliminare la voce, a meno che non intervengano circostanze straordinarie e paritetici accordi di sospensione. Il premio entra nel computo di tutte le retribuzioni indirette e differite – tredicesima, quattordicesima, trattamento di fine rapporto – ed è integrale base imponibile ai fini contributivi, eccettuata l’ipotesi dei premi di risultato agevolati, per i quali il legislatore prevede una parziale decontribuzione subordinata a precise condizioni di miglioramento della produttività. Qualora l’azienda decida di rinunciare all’erogazione dopo anni di costante corresponsione, il lavoratore potrà rivendicarne la spettanza davanti al giudice del lavoro entro il termine prescrizionale di cinque anni, dovendo dimostrare la continuità del pagamento e l’universalità soggettiva del beneficio.
La natura aleatoria del premio non basta a spogliarlo del carattere retributivo; la Cassazione ha più volte affermato che anche emolumenti legati all’utile d’esercizio o al superamento di obiettivi di budget rientrano a pieno titolo nella retribuzione, purché la prassi ne abbia stabilizzato la corresponsione o un contratto collettivo li configuri come elemento ordinario della paga. L’unica vera eccezione riguarda le somme corrisposte ex gratia in circostanze eccezionali, prive di cadenza temporale e formalmente qualificate come liberalità: solo in tale ipotesi si è in presenza di un «premio» fuori dalla retribuzione, escluso dal calcolo dei contributi e non rivendicabile in via giudiziale.
L’azienda che intenda introdurre un premio di fine anno deve quindi prestare attenzione a due profili. Il primo è la chiarezza delle regole di maturazione: la definizione di soglie, formule di calcolo e platea dei beneficiari riduce il rischio che una gratifica discrezionale si trasformi, col tempo, in voce retributiva intangibile. Il secondo riguarda la comunicazione ai dipendenti: se la direzione diffonde circolari interne o policy che lasciano intendere l’esistenza di un diritto, persino in assenza di accordo sindacale, tali documenti potrebbero diventare la prova di un impegno contrattuale. La contrattazione di secondo livello, specie nei settori industriali dove la produttività è misurabile, resta lo strumento più idoneo a inquadrare il premio in un perimetro certo, a ridurre il contenzioso e a sfruttare le agevolazioni fiscali e contributive oggi disponibili.
Esempio Lettera di Premio Fine Anno
In questa sezione viene mostrato un esempio di lettera di premio fine anno.
Si tratta di un esempio utile per chi ha la necessità di produrre un documento di questo tipo, visto che basta adattarlo per le proprie esigenze.
OGGETTO: Assegnazione premio anno
A integrazione della lettera di assunzione sottoscritta in data….. con la presente le comunichiamo che Le potrà essere riconosciuto annualmente un bonus di importo variabile in base alla Sua personale performance e ai risultati aziendali conseguiti.
Il bonus sarà determinato in considerazione dei risultati aziendali e la percentuale base variabile assegnata alla posizione di Dirigente è pari al …% della retribuzione base lorda da Lei percepita ed è subordinata alla Sua permanenza in servizio alla data della prevista erogazione.
L’importo si intende comprensivo dell’incidenza su tutti gli istituti diretti, indiretti e differiti, con la sola eccezione del trattamento di fine rapporto ex art. 2120 c.c..
Voglia restituirci, sottoscritta per ricevuta, l’unita copia della presente lettera.
Il datore di lavoro
Fac Simile Lettera di Premio Fine Anno Word da Scaricare
Di seguito si trova il modello lettera di premio fine anno editabile da scaricare sul proprio computer.
Una volta che il documento è stato scaricato, bisogna aprirlo con un programma che supporta i file in formato Word e compilarlo inserendo quelli che sono i dati richiesti.
Il fac simile lettera di premio fine anno compilato potrà poi essere stampato o inviato direttamente, a seconda di quelle che sono le proprie esigenze.