In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile lettera restituzione beni aziendali dopo licenziamento che può essere scaricato e compilato inserendo i dati richiesti in modo semplice e veloce.
Indice
Restituzione Beni Aziendali Dopo Licenziamento
La lettera con cui si richiede la restituzione dei beni aziendali dopo il licenziamento riveste un’importanza strategica, poiché consolida formalmente la richiesta del datore di lavoro e dimostra la chiarezza delle istruzioni fornite all’ex dipendente. In primo luogo, l’utilità di tale comunicazione scritta consiste nel mettere in evidenza la natura dei beni da riconsegnare e, al contempo, nel fissare un termine per l’adempimento. Poiché questi beni appartengono all’azienda, il datore di lavoro ha il diritto di riottenerli in tempi brevi, così da evitare futuri rischi di smarrimento, uso improprio o ritardi ingiustificati.
Un aspetto importante risiede nella descrizione puntuale di cosa si intenda per “beni aziendali”. È essenziale individuare con precisione il materiale interessato, specificando ogni oggetto ancora in possesso dell’ex dipendente. Non ci si riferisce soltanto ai beni di valore, come computer e dispositivi mobili, ma anche a documenti, chiavi, carte di credito aziendali, eventuali strumenti o dispositivi che la società ha fornito nel corso del rapporto di lavoro. Una volta chiarita la natura degli oggetti da restituire, la lettera deve quindi illustrare la tempistica entro la quale l’ex dipendente dovrà provvedere alla riconsegna. È consuetudine indicare un termine ragionevole, spesso compreso in pochi giorni o una settimana, per consentire di radunare tutto il materiale senza creare pregiudizi né inutili pressioni.
La necessità di prevedere una data certa deriva dalla volontà di dare una scadenza che abbia rilevanza giuridica. In altre parole, se l’ex dipendente non adempie entro quel termine, il datore di lavoro può legittimamente procedere con i rimedi previsti dall’ordinamento, come l’invio di ulteriori diffide o la richiesta di risarcimento del danno ove siano emersi utilizzi indebiti o violazioni della riservatezza. La chiarezza nella fissazione del termine evita, dunque, incertezze su quale sia il lasso di tempo effettivamente concesso all’ex collaboratore.
Un ulteriore elemento da trattare con attenzione riguarda la necessità di vietare l’uso, anche temporaneo, dei beni aziendali dopo la conclusione del rapporto lavorativo. In altri termini, la lettera solitamente contiene un monito che ricordi all’ex dipendente di non utilizzare in alcun modo i beni, né di concederli a terzi. In questo passaggio, spesso si sottolinea come l’azienda possa ritenersi autorizzata a intraprendere le opportune azioni legali qualora si riscontri un utilizzo non autorizzato o un ritardo non giustificato nella restituzione. Un avvertimento di questo tipo, sebbene di per sé non garantisca la riconsegna, risulta fondamentale a livello probatorio ed evidenzia che il datore di lavoro ha adottato tutte le misure per tutelare il proprio patrimonio.
La formulazione della lettera deve essere diretta, ma allo stesso tempo rispettosa e chiara. È opportuno indicare la data di cessazione del rapporto di lavoro e ricollegare la richiesta di restituzione a quella medesima data, così da creare un nesso logico tra la fine del rapporto e la necessità di ottenere subito indietro ciò che è di proprietà aziendale. Un riferimento puntuale a eventuali accordi precedenti, o a clausole del contratto di lavoro che prevedano specifici obblighi di restituzione in caso di licenziamento o dimissioni, risulta altrettanto utile per ribadire la legittimità della richiesta. Se si tratta di un’azienda di notevoli dimensioni, ci si può anche riferire al regolamento interno in materia di uso e custodia dei beni, se presente.
Per ragioni di prova e sicurezza, si consiglia di inviare la missiva con modalità che certifichino la consegna, come la raccomandata con avviso di ricevimento oppure la posta elettronica certificata. In questo modo, l’azienda potrà dimostrare, in un eventuale contenzioso, la data esatta in cui l’ex dipendente è venuto a conoscenza della diffida. Naturalmente, la lettera andrà sottoscritta dal legale rappresentante o da un altro soggetto munito dei necessari poteri di firma.
Il contenuto della lettera dovrebbe, perciò, articolarsi su alcuni punti fondamentali. Dopo un breve richiamo al fatto che il rapporto lavorativo è terminato, si prosegue con l’elenco dei beni da restituire, precisando che si tratta di strumenti e materiali di esclusiva proprietà aziendale. Segue la richiesta di riconsegna entro un termine perentorio, specificando la sede o l’ufficio aziendale ove effettuare la restituzione. Infine, si conclude con l’avvertimento che, in caso di mancato adempimento, l’azienda sarà costretta a tutelarsi in sede legale. Un saluto finale di cortesia e la firma dell’autore del documento chiudono formalmente la comunicazione.
Nel caso in cui i beni non vengano restituiti neanche dopo questo sollecito formale, l’azienda potrà avviare le conseguenti iniziative, che in alcuni ordinamenti possono arrivare a configurare i presupposti per una denuncia di appropriazione indebita o comunque giustificare una richiesta di risarcimento danni. Da un punto di vista strategico, la lettera per la restituzione dei beni aziendali assume quindi un valore duplice: da un lato informa l’ex dipendente delle conseguenze di un eventuale inadempimento, dall’altro costituisce una traccia documentale di quanto richiesto, rendendo chiaro l’iter procedurale da seguire. Anche solo la minaccia di azioni legali, spesso, è un incentivo sufficiente affinché la restituzione avvenga senza indugi.
Esempio Lettera Restituzione Beni Aziendali Dopo Licenziamento
In questa sezione viene mostrato un esempio di lettera restituzione beni aziendali dopo licenziamento.
Si tratta di un esempio utile per chi ha la necessità di produrre un documento di questo tipo, visto che basta adattarlo per le proprie esigenze.
Oggetto: Diffida per la restituzione dei beni aziendali
Spett.le Sig./Sig.ra [Cognome e Nome],
facendo seguito alla risoluzione del rapporto di lavoro in data //_____, Le ricordiamo che Lei è tuttora in possesso dei beni aziendali elencati nell’allegato documento (di seguito “Beni”), di proprietà esclusiva della scrivente società.
Con la presente, La diffidiamo formalmente a provvedere alla restituzione immediata e completa dei suddetti Beni, entro e non oltre il //_____ (oppure: “entro e non oltre 5 giorni lavorativi dal ricevimento della presente”), presso la nostra sede sita in __________________, negli orari d’ufficio (dalle __ alle __).
Inoltre, La invitiamo a non utilizzare i Beni e a non concederne l’uso a terzi, in quanto ciò costituirebbe una violazione dei Suoi obblighi contrattuali e di legge.
Qualora non adempia alla presente richiesta entro il termine indicato, ci vedremo costretti, nostro malgrado, a intraprendere ogni azione legale ritenuta opportuna a tutela dei nostri diritti, con eventuale richiesta di risarcimento dei danni subìti.
Certi di un Suo tempestivo riscontro, porgiamo distinti saluti.
Luogo e data: ____________________
Il Legale Rappresentante
Allegato: Elenco dei Beni aziendali da restituire
Fac Simile Lettera Restituzione Beni Aziendali Dopo Licenziamento Word da Scaricare
Di seguito si trova il fac simile lettera restituzione beni aziendali dopo licenziamento editabile da scaricare sul proprio computer.
Una volta che il documento è stato scaricato, bisogna aprirlo con un programma che supporta i file in formato Word e compilarlo inserendo quelli che sono i dati richiesti.
Il fac simile lettera restituzione beni aziendali dopo licenziamento compilato potrà poi essere stampato o inviato direttamente, a seconda di quelle che sono le proprie esigenze.