In questa pagina mettiamo a disposizione un modello lettera assegnazione temporanea a mansioni inferiori che può essere scaricato e compilato inserendo i dati richiesti in modo semplice e veloce.
Indice
Assegnazione Temporanea a Mansioni Inferiori
La disciplina del demansionamento nasce dal principio, sancito dall’articolo 2103 del codice civile, che impedisce al datore di lavoro di adibire il dipendente a mansioni di livello inferiore rispetto a quelle per cui è stato assunto; la nullità di qualsiasi patto in deroga costituiva il presidio tradizionale di tale divieto. Con il decreto legislativo 81 del 2015 il legislatore ha però riconosciuto la legittimità di talune assegnazioni a mansioni corrispondenti a un livello d’inquadramento più basso, purché l’intervento risponda a esigenze organizzative concrete oppure sia disciplinato dalla contrattazione collettiva. Le riorganizzazioni d’impresa che modificano la struttura dei reparti, le esternalizzazioni di servizi, la soppressione di unità operative e i processi di riconversione tecnologica figurano tra le ipotesi più frequenti in cui l’azienda può ridisegnare i ruoli e collocare temporaneamente un lavoratore in posizione inferiore, mantenendo invariata la retribuzione relativa al livello di provenienza. Il decreto, inoltre, consente accordi individuali in sede protetta, davanti alle commissioni, all’Ispettorato del lavoro o alle rappresentanze sindacali, che ricomprendano il mutamento di mansioni quando ciò preservi il posto di lavoro, favorisca un percorso di riqualificazione professionale o migliori le condizioni di vita del dipendente.
Il patto resta illegittimo se non ricorre uno di questi presupposti o se l’assegnazione si traduce in un vuoto professionale irreversibile. A tutela della dignità professionale il lavoratore può ricorrere al giudice chiedendo la declaratoria di nullità del demansionamento, la reintegra nell’attività appropriata e il risarcimento del danno. Quest’ultimo viene liquidato in via equitativa, generalmente con una percentuale compresa tra il dieci e il cento per cento della retribuzione percepita nel periodo di illegittima adibizione, graduata secondo la gravità della dequalificazione; la giurisprudenza può riconoscere anche il danno morale quando il peggioramento delle mansioni assuma connotati mortificanti. Se lo svuotamento delle competenze rischia di rendere obsoleta la professionalità, il dipendente ha titolo per un’azione d’urgenza che, nelle more del giudizio ordinario sul risarcimento, ordini l’immediata cessazione della condotta datoriale; la Cassazione, con la sentenza 31182 del 2 novembre 2021, ha riaffermato che l’inattività prolungata, pur senza decurtazioni salariali, viola l’articolo 2103 proprio perché svilisce il patrimonio professionale acquisito.
Quando la riassegnazione a mansioni inferiori rappresenta l’unica alternativa al licenziamento collettivo o quando è collegata a cause di inidoneità fisica sopravvenuta, la legge ammette la deroga purché intervenga il consenso del lavoratore e siano rispettati i criteri di compatibilità fissati dalle norme. Situazioni particolari.
Il principio di fungibilità tra mansioni dello stesso livello rimane comunque circoscritto: l’accorpamento di ruoli compatibili non consente una rotazione indiscriminata che svuoti di contenuto la professionalità specifica. Lo stesso vale nei riclassamenti derivanti da fusioni o incorporazioni: l’aggiornamento delle qualifiche non può sfociare in un abbassamento surrettizio dei compiti, neppure quando le mansioni originarie si estinguano senza essere affidate ad altri dipendenti. In presenza di un ordine illegittimo il lavoratore può, in extrema ratio, rifiutarsi di eseguirlo invocando l’eccezione di inadempimento prevista dall’articolo 1460 del codice civile, ma il rifiuto deve restare proporzionato e conforme a buona fede per non trasformarsi in insubordinazione.
La cornice regolatoria disegnata dal 2015 in avanti delinea dunque una tutela meno rigida rispetto al passato, ma non per questo meno esigente: il demansionamento temporaneo è possibile solo quando risultano chiare le ragioni organizzative, la procedura è formalizzata in modo trasparente, il livello retributivo resta intatto e la modifica non compromette in modo permanente la professionalità. In mancanza di tali condizioni, l’assegnazione a mansioni inferiori continua a rappresentare una violazione dell’articolo 2103, con tutte le conseguenze risarcitorie e reintegratorie che l’ordinamento prevede a protezione del lavoratore.
Esempio Lettera Assegnazione Temporanea a Mansioni Inferiori
In questa sezione viene mostrato un esempio di lettera assegnazione temporanea a mansioni inferiori.
Si tratta di un esempio utile per chi ha la necessità di produrre un documento di questo tipo, visto che basta adattarlo per le proprie esigenze.
Oggetto: assegnazione temporanea a mansioni inferiori
La presente per comunicare la Sua temporanea assegnazione alle seguenti mansioni:….., cui Ella resterà adibita fino a nuova disposizione. Le mansioni cui viene assegnata sono inferiori a quelle da Lei attualmente svolte, e ciò è legittimato dalle seguenti esigenze:…………………….. .
Le verrà comunque mantenuto l’attuale trattamento economico.
Distinti saluti
Luogo e data………
Firma del datore di lavoro
Fac Simile Lettera Assegnazione Temporanea a Mansioni Inferiori Word da Scaricare
Di seguito si trova il modello lettera assegnazione temporanea a mansioni inferiori editabile da scaricare sul proprio computer.
Una volta che il documento è stato scaricato, bisogna aprirlo con un programma che supporta i file in formato Word e compilarlo inserendo quelli che sono i dati richiesti.
Il fac simile lettera assegnazione temporanea a mansioni inferiori compilato potrà poi essere stampato o inviato direttamente, a seconda di quelle che sono le proprie esigenze.