In questa pagina mettiamo a disposizione un fac simile lettera di richiamo per insubordinazione che può essere scaricato e compilato inserendo i dati richiesti in modo semplice e veloce.
Indice
Richiamo per Insubordinazione sul Lavoro
Il richiamo per insubordinazione rappresenta uno strumento disciplinare che il datore di lavoro adotta quando il dipendente viola i principi di fedeltà e di obbedienza, compromettendo il corretto svolgimento dell’attività aziendale. Nell’ambito del rapporto subordinato, il lavoratore è tenuto a eseguire le richieste che rientrano nelle proprie mansioni e nel contratto di lavoro: per esempio, chi è assunto come venditore deve attenersi alle direttive sull’approccio commerciale, sulla presentazione e sulla vendita dei prodotti, oppure sulle eventuali scontistiche da applicare ai clienti. Qualora venissero impartiti ordini estranei alle mansioni affidate, come nel caso di un magazziniere a cui il datore chieda di svolgere commissioni personali, è legittimo rifiutarsi, poiché si va oltre l’ambito del rapporto di lavoro. Se invece il lavoratore ritiene che un determinato ordine, pur rientrando nelle sue mansioni, sia illecito o contrario al contratto (come un trasferimento motivato da intenti discriminatori), non può sottrarsi all’obbligo di eseguirlo senza prima ottenere un provvedimento di annullamento da parte del Giudice competente.
L’insubordinazione non si esaurisce nella semplice disobbedienza a un ordine, ma comprende anche comportamenti che pregiudicano l’attività aziendale, come rallentare volontariamente il lavoro, arrivare costantemente in ritardo o violare ripetutamente il regolamento aziendale. Rientrano nella medesima definizione anche le espressioni offensive e i modi maleducati rivolti al datore di lavoro, qualora tali azioni ledano il rispetto dovuto alla figura del superiore. Si pensi al caso del dipendente che insulti apertamente il capo o che assuma un atteggiamento irrispettoso in reazione a un rimprovero, al punto da comprometterne la relazione fiduciaria. Generalmente, l’insubordinazione è ritenuta una mancanza grave, tale da giustificare l’apertura di un procedimento disciplinare che, nei casi più seri, può portare persino al licenziamento.
Nel momento in cui il datore di lavoro intende contestare questo tipo di condotta, deve farlo in maniera tempestiva e specifica, inviando al dipendente una lettera di richiamo o contestazione di addebito disciplinare. Il contenuto del richiamo deve chiarire con precisione i fatti, indicando data, luogo e modalità del comportamento ritenuto illegittimo, oltre alle regole aziendali e/o contrattuali che si presumono violate. Se si contesta l’insubordinazione, è fondamentale riportare le frasi adoperate dal lavoratore e descrivere le circostanze in cui il fatto è avvenuto. La lettera deve pervenire al dipendente senza ritardi, affinché questi possa presentare le proprie giustificazioni entro un termine minimo stabilito (in genere, almeno cinque giorni).
Una volta ricevute le spiegazioni, il datore di lavoro valuterà se archiviare il procedimento o applicare una sanzione disciplinare tra quelle previste dal contratto collettivo o dal regolamento interno: si va dal semplice rimprovero verbale, alle sanzioni pecuniarie o alla sospensione, fino al licenziamento disciplinare (nelle forme del giustificato motivo soggettivo o della giusta causa) a seconda della gravità della condotta, della proporzionalità tra infrazione e sanzione e dell’intenzionalità del lavoratore. Non tutti i casi di insubordinazione giustificano il licenziamento, essendo necessario verificare se il comportamento abbia irrimediabilmente leso il rapporto di fiducia con il datore e se il lavoratore abbia agito in modo volontario e pienamente consapevole. Vanno inoltre considerate eventuali circostanze attenuanti, come la provocazione subita o la presenza di un clima di tensione che abbia esasperato il dipendente. Infine, persino un unico episodio può risultare tanto grave da giustificare l’interruzione immediata del rapporto di lavoro, se dimostra che non vi sono più i presupposti per confidare in una futura corretta esecuzione delle direttive aziendali.
Esempio di Lettera di Richiamo per Insubordinazione
In questa sezione viene mostrato un esempio di lettera di richiamo per insubordinazione.
Si tratta di un esempio utile per chi ha la necessità di produrre un documento di questo tipo, visto che basta adattarlo per le proprie esigenze.
Oggetto: Richiamo disciplinare per insubordinazione
Egregio Sig. [Cognome e Nome del dipendente],
ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 7 della Legge 20 maggio 1970 n. 300 (Statuto dei Lavoratori) e in conformità alla disciplina collettiva e al regolamento aziendale di cui all’art. ___, con la presente Le contestiamo il seguente atto di insubordinazione:
[Descrivere in modo preciso e circostanziato il comportamento contestato, indicando data, luogo, modalità e riferimenti alla normativa o al regolamento violati]
Prima di procedere all’eventuale adozione di un provvedimento disciplinare, La invitiamo a far pervenire le Sue giustificazioni entro e non oltre [indicare il numero] giorni dal ricevimento della presente. Potrà inviarle in forma scritta o richiedere un colloquio diretto, come previsto dalla normativa vigente.
Restiamo in attesa di un Suo riscontro e La informiamo sin d’ora che, in assenza di giustificazioni o qualora queste non fossero ritenute idonee, l’Azienda procederà con i provvedimenti disciplinari previsti dal CCNL e dalle disposizioni di legge vigenti.
Distinti saluti.
[Luogo], lì [Data]
[Firma e qualifica del datore di lavoro]
Fac Simile Lettera di Richiamo per Insubordinazione Word
Di seguito si trova il modello lettera di richiamo per insubordinazione Word da scaricare sul proprio computer.
Una volta che il documento è stato scaricato, bisogna aprirlo con un programma che supporta i file in formato Word e compilarlo inserendo quelli che sono i dati richiesti.
Il fac simile lettera di richiamo per insubordinazione compilato potrà poi essere stampato o inviato direttamente, a seconda di quelle che sono le proprie esigenze.