In questa pagina mettiamo a disposizione un modello lettera rimodulazione orario di lavoro che può essere scaricato e compilato inserendo i dati richiesti in modo semplice e veloce.
Indice
Rimodulazione Orario di Lavoro
L’orario di lavoro, definito dall’articolo 1 del decreto legislativo 66/2003 come il tempo in cui il dipendente rimane a disposizione dell’impresa con l’obbligo di prestare la propria opera, rappresenta la dimensione più sensibile dell’organizzazione aziendale, perché incide direttamente sull’equilibrio tra esigenze personali e produttività. Il principio generale, desumibile dall’articolo 2086 del codice civile e dall’articolo 2103 in tema di mansioni, attribuisce al datore di lavoro un potere di direzione che include la possibilità di rimodulare l’orario, ma lo qualifica come potere “tendenzialmente” unilaterale: può essere esercitato solo in presenza di esigenze organizzative concrete e deve rispettare una serie di limiti posti dall’ordinamento e dalla contrattazione collettiva.
La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che la rimodulazione rientra nello ius variandi laddove incida su aspetti quantitativi o distributivi – per esempio il passaggio da un orario spezzato a uno continuato o la variazione dell’inizio turno, purché non alteri elementi essenziali del contratto, come la trasformazione di un rapporto full time in part time o viceversa. In tali ipotesi, essendo in gioco la rideterminazione della quantità di lavoro contrattualmente pattuita, occorre il consenso del lavoratore espresso in forma scritta ai sensi dell’articolo 2, comma 2, del d.lgs. 81/2015. Per le modifiche puramente organizzative la Cassazione (tra le tante, sentenza n. 1009/2020) richiede comunque il rispetto del principio di buona fede: l’azienda deve dimostrare che la variazione non sia arbitraria ma funzionale a esigenze documentate, come l’introduzione di un nuovo ciclo produttivo o l’adeguamento a un contratto di fornitura che impone orari diversi.
I limiti sostanziali derivano dal decreto legislativo 66/2003, il quale impone che la durata media settimanale, comprese le ore straordinarie, non superi le quarantotto ore su un periodo di riferimento normalmente pari a quattro mesi, salvo diversa disciplina collettiva che può estendere la media fino a dodici. Allo stesso modo rimangono intoccabili le dodici ore di riposo tra la fine di un turno e l’inizio del successivo e il riposo settimanale di ventiquattro ore ogni sette giorni, esigenze che il datore di lavoro non può derogare neppure con il consenso individuale, perché costituiscono standard minimi di protezione della salute fissati dalla direttiva europea 2003/88/CE. La rimodulazione che violasse queste soglie sarebbe nulla per contrarietà a norma imperativa.
Un’ulteriore garanzia discende dall’articolo 36 della Costituzione, che tutela il diritto a un orario di lavoro umano e a riposi adeguati, e dal principio di ragionevolezza elaborato dai giudici del lavoro: la modifica non deve determinare sacrifici sproporzionati a carico del dipendente, per esempio obbligandolo a turni notturni senza rotazione o anticipando l’inizio della giornata di un tempo tale da rendere impossibile il pendolarismo ordinario. L’esigenza tecnica aziendale e l’interesse del prestatore vanno bilanciati, con l’ulteriore vincolo di considerare situazioni soggettive particolari, come la tutela della maternità, la presenza di disabilità o le previsioni sugli orari scolastici dei figli nel caso dei genitori lavoratori, ambiti in cui intervengono diritti antidiscriminatori di rango primario.
La contrattazione collettiva di settore o aziendale agisce come cornice ulteriore, stabilendo fasce di flessibilità, tempi di preavviso e maggiorazioni per il lavoro prestato in orari disagiati. Quando il contratto richiede un preavviso minimo, per esempio sette giorni per la variazione dei turni, il datore di lavoro non può ridurlo unilateralmente salvo situazioni impreviste di forza maggiore, che dovranno essere successivamente documentate. L’inosservanza del preavviso integra condotta antisindacale ex articolo 28 dello Statuto dei Lavoratori se l’organizzazione sindacale dimostra che la modifica repentina ha svuotato di concretezza il sistema di relazioni industriali.
Nel lavoro agile, regolato dalla legge 81/2017, la rimodulazione assume contorni ulteriori, perché il legislatore ha imposto il rispetto del diritto alla disconnessione. Ciò significa che, anche se la prestazione è resa senza vincolo di luogo, il datore di lavoro non può pretendere una disponibilità continua oltre l’arco temporale concordato nel contratto individuale; un mutamento che espanda la finestra di reperibilità configura di fatto un aumento dell’orario e richiede pertanto un nuovo accordo.
In caso di contenzioso la prova della legittimità grava sul datore di lavoro, il quale deve fornire elementi documentali, piani di produzione, ordini dei clienti, indicatori di carico macchine, idonei a dimostrare che la rimodulazione risponde a criteri oggettivi e non punitivi o discriminatori. Il lavoratore può contestare la modifica qualora incida in modo rilevante sulla sua vita familiare e sociale, invocando l’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, ma deve provare che il sacrificio personale non sia compensato da idonee contromisure aziendali, come l’assegnazione di indennità o la possibilità di scambiare turni. Il giudice bilancia gli interessi alla luce del principio di proporzionalità, annullando il provvedimento organizzativo quando appaia manifestamente eccedente rispetto allo scopo dichiarato.
Esempio di Lettera Rimodulazione Orario di Lavoro
In questa sezione viene mostrato un esempio di lettera rimodulazione orario di lavoro.
Si tratta di un esempio utile per chi ha la necessità di produrre un documento di questo tipo, visto che basta adattarlo per le proprie esigenze.
Oggetto : Variazione orario di lavoro
Le comunichiamo che a far data dal….., esigenze imprescindibili dell’organizzazione del lavoro impongono la modificazione dell’orario di lavoro da Lei attualmente osservato che, ferme restando le giornate lavorative nella settimana, risulterà il seguente: dalle ore….. alle ore….. e dalle ore….. alle ore….. .
Vorrà sottoscrivere copia della presente per ricevuta ed integrale accettazione del suo contenuto.
Distinti saluti
Luogo e data……………
Firma del datore di lavoro
Fac Simile Lettera Rimodulazione Orario di Lavoro Word da Scaricare
Di seguito si trova il modello lettera rimodulazione orario di lavoro editabile da scaricare sul proprio computer.
Una volta che il documento è stato scaricato, bisogna aprirlo con un programma che supporta i file in formato Word e compilarlo inserendo quelli che sono i dati richiesti.
Il fac simile lettera rimodulazione orario di lavoro compilato potrà poi essere stampato o inviato direttamente, a seconda di quelle che sono le proprie esigenze.